Quando arriva l’estate è piacevole vivere nuove avventure in
mare, soprattutto per chi è appassionato della navigazione. In mancanza di
imbarcazioni, una valida alternativa per divertirsi sono le moto d’acqua, ormai
molto diffuse lungo le coste e amatissime soprattutto dai giovani.
Attenzione, però, prima di avventurarsi in acqua con uno di
questi mezzi è bene sapere che bisogna rispettare determinate regole, ma
prima di tutto bisogna essere in possesso della patente nautica.
Questo vuol dire che bisogna rispettare tutte le norme di
circolazione e di sicurezza previste dal Codice della navigazione, dal codice
della Nautica da Diporto, dalle ordinanze dei Comuni e da quelle emanate dalle
Capitanerie di porto.
Inoltre, l’uso di questi mezzi è regolato da una normativa specifica
che mira a garantire la sicurezza del conducente, dei passeggeri e quella dei
bagnanti. Se le regole non vengono rispettate si va incontro a multe salate. Scopriamo
tutto sulla definizione di moto d’acqua, sulla patente necessaria per
comandarla e sulle sanzioni a cui si va incontro senza essere in possesso della
patente.
Definizione di moto d’acqua
Ai sensi dell'art 3 lettera h del Codice della Nautica da
Diporto (dlgs. n. 171 del 18 luglio 2005, aggiornato ai sensi del dlgs n. 229
del 3 novembre 2017), la moto d'acqua è a tutti gli effetti un “natante da
diporto di lunghezza inferiore a 4 metri che utilizza un motore di propulsione
con una pompa a getto d'acqua come fonte primaria di propulsione.”
Dunque, non è affatto un giocattolo e occorre avere anche
una certa esperienza per poterla comandare,ma prima di ogni cosa bisogna essere
in possesso della patente nautica.
Quale patente serve per comandare una moto d’acqua
Come previsto dalla normativa entrata in vigore a partire
dal 15 settembre 2005, per comandare una moto d’acqua serve la patente nautica,
qualunque sia la cilindrata del mezzo.
Occorre essere maggiorenni per poter conseguire la patente nautica
di categoria A, la stessa che serve per il comando di natanti e imbarcazioni da
diporto. Per prendere la patente A occorre presentare domanda o alla
Motorizzazione Civile oppure alla Capitaneria di Porto.
Insieme alla domanda bisogna allegare un documento
d'identità, un certificato medico in bollo rilasciato da un medico militare
autorizzato o un medico legale dell’ASL, i bollettini di c/c intestati alla tesoreria
provinciale dello Stato e due foto tessera.
Occorre anche allegare una dichiarazione in cui si dà la disponibilità
all'esame. La patente ha una determinata validità nel tempo, variabile a
seconda dell’età del titolare.
Regole per comandare la moto d’acqua
Dopo aver conseguito la patente si può comandare la moto
d'acqua di giorno, ovviamente se vi sono le condizioni meteo giuste per poterlo
fare, rispettando la distanza di 1 miglio dalla costa (1,6 km circa)
e seguendo solamente i percorsi autorizzati e segnalati dalle boe.
E’ importante rispettare i limiti di
velocità prefissati, che si attestano intorno ai 20 chilometri orari,
stare lontano dai bagnanti e non andare mai in mare quando è agitato. Prima
dell’uso della moto occorre accertarsi che sia presente, fra le altre
cose, una cintura di salvataggio omologata.
Inoltre, nella moto deve essere presente anche un
dispositivo che consente di fermare il motore nel caso il conducente cada in
acqua. Durante la stagione estiva bisogna attenersi ai vincoli riguardanti l'approdo e
alla partenza, in modo da rispettare la normativa di sicurezza.
Multe per chi non rispetta le regole
Come abbiamo visto, bisogna rispettare una serie di regole
per comandare una moto d’acqua, e occorre anche essere in possesso della
patente nautica di categoria A. In caso contrario, le sanzioni possono partire
da 2.100 a 8.263 euro, oltre trenta giorni di ormeggio forzato.